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Lo “strano” caso di un solaio in riva al mare
26 gennaio 2023

Lo “strano” caso di un solaio in riva al mare

Stiamo parlando di un solaio per edifici civili, opera molto comune, solitamente realizzata con calcestruzzi C25/30, che, in questo caso, è stata giustamente gettata con un calcestruzzo C32/40, a/c ≤ 0,50, classe di esposizione XS1 in quanto il cantiere si trovava a Porto Rotondo (SS) a meno di 50 metri dal mare. Questo solaio è stato gettato in un’unica soluzione sia per la parte di platea di fondazione interrata che per quella di soletta in aggetto. La vicinanza al mare e la futura esposizione alle aggressioni ambientali, specialmente per la parte in aggetto, hanno comportato la classe d’esposizione ambientale XS1 che, anche in assenza di esigenze strutturali specifiche, comporta la richiesta di calcestruzzi C32/40. Qui sta la singolarità e anche il virtuosismo di questa situazione.

L’Italia è un paese di porti, mari e montagne con oltre 8.300 km di coste e con più del 35% di suolo occupato da montagne. Richieste di questo tipo dovrebbero essere la normalità ma, ancora nel 2022, più del 75% dei calcestruzzi vengono richiesti con classi d’esposizione XC2 o inferiori (ambienti quasi sempre acquosi, permanentemente secchi, sempre bagnati, etc.). La volontà di realizzare un’opera durevole e di limitare anche i rischi operativi è riscontrabile anche nella scelta della classe di consistenza (S5) e del diametro massimo dell’aggregato (maxD 20 mm) che hanno permesso una messa in opera agevole e rapida.