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Unical offre il suo contributo per il SIC di Racconigi (CN)
29 ottobre 2021

Unical offre il suo contributo per il SIC di Racconigi (CN)

Nel cuore del SIC (Sito di Interesse Comunitario) di Racconigi (CN) che comprende il parco del Castello Reale e i boschi lungo il torrente Maira, nasce il Centro Cicogne e Anatidi.

Dal 1985 infatti, con un appassionato lavoro di conservazione della natura e delle specie di uccelli rare, in primis la cicogna bianca, il fondatore Bruno Vaschetti ha convertito la sua azienda agricola in un’oasi naturalistica con progetti e iniziative sempre più ambiziosi.

La mission del Centro Cicogne è quella, da un lato, di portare avanti progetti specifici volti alla salvaguardia di specie rare e in pericolo di estinzione e, dall’altro, di promuovere opere di riqualificazione ambientale, per creare ambienti adatti alla sosta dei migratori. Questo importante impegno si traduce anche in attività volta alla sensibilizzazione del pubblico dell’oasi e soprattutto dei bambini,  affinché la visita possa essere l’occasione per riflettere sui temi della biodiversità e diventare un punto di partenza per una nuova consapevolezza personale.

Rendere il Centro Cicogne accessibile e facilmente fruibile,  ha significato quindi anche trovare soluzioni per realizzare le opere accessorie,  come ad esempio i sentieri pedonali al suo interno, compatibili sia con gli esistenti vincoli paesaggistici legati alla tutela ambientale sia con quelli derivanti dall’inclusione stessa all’interno della buffer zone del sito UNESCO del Castello di Racconigi.

Il materiale utilizzato per la realizzazione dei sentieri è stato uno dei calcestruzzi drenanti Unical grazie alla loro peculiarità di saper coniugare la praticità delle pavimentazioni tradizionali con la capacità di tutelare le falde acquifere visto che le acque meteoriche possono raggiungere il sottosuolo attraversando la lastra in calcestruzzo.

Ovviamente fondamentale è stata anche la scelta di una cromia simile a quella della terra battuta e in grado così di garantire la massima integrazione nell’ambiente circostante e non andare a costituire un elemento di antropizzazione evidente e esteticamente ingombrante.